Fabrizio Rutigliani:
Nasco a Bari il 12 gen 1989, coltivo immediatamente la passione per la musica. All'età di 8 anni prendo la mia prima chitarra classica in mano. La mano segue la nota ed io comincio a prendere familiarità con lo strumento. Sono affascinato dal rock classico e dal grunge moderno, passando per ampie distese blues avvolti da un sottile manto jazz. Autoditatta, ho imparato a crescere musicalmente ascoltando ripetutamente McCready ed Hendrix, sviluppando un mio modo di suonare che va oltre la tecnica. Recepisco e riproduco sensazioni che mi avvolgono in un preciso momento, facendo dell'improvvisazione la mia unica via d'espressione. Vivo di pensieri notturni e di semplici istanti.
Antonio Marzano:
Nasce il 6 maggio 1988, e subito tra le mura di casa sua risuonano echi Debussyani e Riordaniani. Allevato musicalmente inizialmente dal padre chitarrista/tastierista, poi a sedici anni scopre una passione innata per la musica. Un anno dopo, inizia un'esperienza canora che continua ancor ora grazie agli studi di tecnica vocale. Intraprende lo studio del sax alto da autodidatta come per la chitarra classica e la tastiera. Ma il vero maestro della sua vita musicale è Jeff Buckley, da cui ha appreso le magie del canto e della comunicazione emotiva. Troverà la sua metà con il quale costruire un apparato musicale degno del suo maestro, e formerà il Disagio Acustico..
Durante un'afosa giornata di luglio, i due si incontrano per il parco, promettendosi eterno amore musicale. Qualche tempo dopo, a casa del guitarist Fabrizio Rutigliani, registrano il loro primo pezzo intitolato "My Morning, Her beauty" il quale risente di esperienze passate di entrambi. Ecco il loro primo Disagio. Successivamente, si scoprono studenti universitari di Lingue e Letterature Straniere all'università di Bari, e da li, nasce il loro progetto binario "Disagio Acustico". Registrano i primi tre pezzi, e alcune cover buckleyane in attesa di poter registrare un EP degno del lavoro e del sudore che stanno impiegando. La forza del duo sta nella perfetta intesa musicale e nelle influenze e passioni praticamente coincidenti. Per questo decidono di "chiudere" il gruppo come duo, servendosi poi di eventuali collaborazioni o turnisti. La registrazione del primo album è ancora in atto, ma presto concluderanno il loro lavoro, per poter constatare loro stessi se davvero sono stati capaci di saper riutilizzare quella magia evocativa e passionale trasmessagli loro dal genio Jeff Buckley.
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