Chi è il nuovo nemico? Che aspetto ha, quante facce ha? Le canzoni dell’ep di Otto non forniscono risposte chiare, piuttosto si pongono domande. I brani raccontano attimi di difficoltà: di comunicazione, di sentimento, di integrazione in un contesto sociale, di ansia mediatica.
Insomma, di una tendenza quasi patologica a crearsi ogni volta un mostro, nuovo nemico da combattere o da esorcizzare.
L’ep è composto da quattro brani inediti con la produzione artistica di Stefano Bruno e Simone Morabito (Riva), e si avvale del mix di Gianni “Blob” Roma e Matteo Cantaluppi (Ex Otago, The Giornalisti, Bugo), due importanti punti di riferimento nel panorama indie-alternative italiano degli ultimi anni.
Biglietto da visita di questo lavoro è stato il singolo “ Dietro un vetro ” (giugno 2019): “Dietro un vetro è una dedica ai pensieri incompiuti, ai sentimenti non dichiarati, alla mancanza di decisione e coraggio nei momenti più importanti: insomma, a tutte le volte in cui nel dubbio si sceglie di non fare o non dire, a al limite, di rimandare”, racconta Lorenzo. Il singolo è stato accompagnato da un videoclip di Alessandro Freschi.
“Ginseng” è la seconda traccia, scritta a quattro mani da Lorenzo Campese con il bassista Marco Maiolino, e racconta delle difficoltà di una coppia ad adattarsi ad un contesto sociale “rumoroso” e disordinato come un piccolo locale che fa musica dal vivo. Gli screzi e le incomprensioni, legati al momento, nascondono crepe molto più profonde ossia l’incapacità di capirsi e le difficoltà nel venirsi incontro.
“ Sposami Maurizio ”, secondo singolo estratto, è stato pubblicato a dicembre 2019 con il video di Alessia Della Ragione. La canzone è stata scritta da Lorenzo assieme ad Enzo Colursi ed Alessandro Freschi. “La noia e la banalità delle scadenze da rispettare, l’angoscia di essere diventati grandi troppo presto, la stanchezza che “ci ha fatto dimagrire”, portandoci involontariamente a fare discorsi da mezza età: quasi quasi verrebbe voglia di scomparire “senza neanche avvisare” o di affidarsi a un vecchio amico totalmente inaffidabile, ma che forse è rimasto in grado di conservare quello spirito che il protagonista ha distrattamente perso nel corso del tempo”.
A chiudere l’ep, il brano “ Il nuovo nemico ”, uscito come singolo lo scorso 10 luglio. La canzone, episodio di umore decisamente più “scuro” rispetto al trend leggero e “agrodolce” dei primi tre brani, descrive un accanimento generale della folla nei confronti di una persona: vuole “guardarlo negli occhi, sputargli sui denti e vederlo crepare”. Non si sa nulla, però, di chi sia la vittima (o il carnefice?) e di cosa sia successo. O meglio, non importa. Al centro del racconto, infatti, c’è la generale esigenza di ognuno di voler dire la propria, di trovare un capro espiatorio, di scagliarsi contro qualcosa o qualcuno per poi dimenticare tutto entro una manciata di giorni, a torto o a ragione. L’abitudine all’odio finisce per banalizzare ed anestetizzare persino la rabbia stessa, in un contesto ancor “più triste di tutte le volte che ho poco da dire”: un contesto esasperato in cui le “bombe dei tedeschi”, il “governo del fare” ed il “dribbling di
Zielinski”, assumono la stessa identica vuotezza di significato.
Il brano è stato accompagnato dal videoclip realizzato da Alessandro Freschi.
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