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Urlo Primordiale

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Biografia - Urlo Primordiale

Il genere musicale e i nostri brani Il genere della nostra musica lo etichettiamo genericamente come rock, naturalmente senza intendere nessun sottogenere specifico. Cerchiamo sempre di sperimentare cose diverse senza far caso al cosiddetto “genere”, perchè non ci interessa, dal momento che facciamo i brani che ci stanno a genio, in cui crediamo, che ci rappresentano, cercando di creare un sposalizio tra la Parola e la sua colonna sonora, ovvero la Musica. Le nostre influenze sono sempre circoscritte al Rock dei Grandi Autori: Doors, Deep Purple, Pink Floyd, Clash, Led Zeppelin, Rolling Stone, ma anche a qualcosa di più contemporaneo come Radiohead, System of a Down, The Mars Volta, e tanto altro. Parlare dei propri brani non è cosa molto facile, dal momento che devi descrivere ciò che ti rappresenta con distacco oggettivo. Cercheremo allora di essere descrittivi al massimo. Nella musica ciò che cerchiamo (non so se poi, con molta umiltà, ci riusciamo) è l'eclettismo, il mescolare cose diverse: tempi, stati d'animo contrastanti, pathos differenti fusi in un'unico grido: il brano. Quasi a testimoniare non la contraddizione, ma l'imprevedibile. Non esprimere la tristezza musicalmente attraverso la tristezza, ma attraverso il grido, la Rabbia: l'Urlo di dolore. Il Pianto non va pianto, ma urlato. I testi sono introspettivi, surreali o metaforici, altre volte violenti : essi sono come delle associazioni libere in una seduta di psicoanalisi - o meglio : un’ urlo primordiale , un grido che proviene dalle viscere della psiche , dalle zone più remote e rimosse della mente umana . Non c’è accenno all’amore, perché quest’ uomo che urla non conosce l’amore come causa di pacificazione. Pacificazione che gli può venire solo da una rivelazione. Rivelazione che la religione e il suo RE non potranno mai enunciare, perché per quest' uomo niente di tutto questo esiste. Assenza di Dio, nessuna speranza, orrore umano. Dio è morto da quando l'uomo l'ha creato. L'esistenza è un cane che si morde la coda. Non c'è un senso, così lo abbiamo creato: Dio. Preferimao stare da soli senza prospettiva, senza segni........e nell'attesa urliamo questo vuoto. Riassumendo, i testi parlano di denuncie sociali ed esistenziali in modo molto celato, metaforico, cercando di cercare lo sforzo di chi vuole capire e ascoltare.
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